Prova di Tenuta degli impianti a gas: metodo indiretto o metodo diretto?
Cari termotecnici,
con l’articolo di oggi analizziamo due diverse tipologie di intervento per la verifica di tenuta degli impianti a gas non maggiore di 35 kW, che rientrano nelle seguenti situazioni:
- persistente odore di gas
- sostituzione di uno o più apparecchi gas
- sostituzione del tipo di gas distribuito
- riutilizzo di impianti interni inattivi da oltre 12 mesi
- verifica periodica almeno ogni dieci anni.
Accertare la tenuta di un impianto interno consente di attestare le condizioni di sicurezza e l’eventuale presenza di dispersioni di gas combustibile negli ambienti. Secondo la norma UNI 11137, tale controllo deve essere eseguito secondo precisi metodi, solamente da personale tecnico specializzato ed esclusivamente con strumenti mantenuti in stato di efficienza tramite conferma metrologica e sottoposti alla manutenzione periodica.
Vediamo nel dettaglio le differenze dei due metodi.
METODO DIRETTO
La verifica condotta con metodo diretto prevede l’utilizzo di strumenti che possano svolgere la funzione del contatore: raccogliere, misurare e visualizzare la portata di gas dispersa.
Attenzione: La verifica con metodo diretto può essere condotta solo ed esclusivamente con il gas combustibile! E bisogna tener conto delle regole e procedure fornite dalla casa costruttrice dello strumento.
Quando i dati necessari sono stati raccolti ed è eseguita la misura, occorre confrontare il valore della dispersione rilevata con quelli di riferimento dettati dalla normativa (di 1 dm3/h per il gas naturale, o di 0,4 dm3/h per il GPL). Nel caso in cui il dato raccolto non sia in linea, cioè il valore misurato è inferiore, l’impianto è da porre fuori esercizio.
METODO INDIRETTO
Per questo secondo metodo è previsto l’utilizzo di strumenti in grado di rilevare la perdita di pressione, per cui sono previste azioni differenti rispetto a quello diretto, occorre innanzitutto sapere e poter determinare il volume dell’impianto interno. Piccola precisazione per gli impianti dotati di contatore, la prova può essere eseguita solo nei casi in cui c’è un dispositivo di intercettazione installato a valle del contatore.
La verifica può essere effettuata con gas ed aria, con quest’ultima soluzione si deve tener conto della differente densità del gas. L’eventuale caduta di pressione deve essere messa in relazione al volume dell’impianto interno e tradotta in portata di gas.
Infatti, per il metodo indiretto, vengono utilizzati solamente strumenti per la misura della perdita di pressione. Il valore dell’eventuale caduta di pressione, deve essere relazionata con il volume dell’impianto interno e, successivamente, tale valore deve essere riportato in termini di densità di gas.
NOTA BENE!
Indipendentemente dalla tecnica utilizzata, ove la misura della prova tenuta impianti risulta essere non idonea, l’operatore o l’azienda specializzata dovrà trovare, risolvere il motivo della perdita e procedere successivamente con un nuovo collaudo.
E’ importante che la verifica di tenuta degli impianti di riscaldamento sia rendicontata e certificata tramite il rapporto di prova, che deve essere rilasciato al proprietario o all’occupante dell’abitazione in cui è stata condotta la verifica.
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