23 maggio 2019
Strumenti di misura e taratura: perché e quanto farla.
Perché è importante tarare gli strumenti di misura? Ogni quanto bisogna farlo?
Sembrano domande banali per chi è impegnato quotidianamente nel settore, in realtà non lo sono.
Molto spesso gli aspetti più “scontati”, sono quelli che vengono trascurati, con la possibilità di incappare in problematiche legate all’utilizzo degli strumenti di misura o in penali dettate dalle normative.
Con l’articolo di oggi, infatti, vogliamo spiegarvi i due aspetti principali legati alla taratura della strumentazione.
PERCHE’ TARARE GLI STRUMENTI DI MISURA?
Partiamo da un principio che non può essere discusso: la taratura è quell’attività che permette all’utente di conoscere con esattezza l’errore della/delle grandezze misurate dallo strumento rispetto ad apparecchi campioni di livello superiore e quindi verificare che le sue specifiche siano corrette e quindi sia possibile utilizzarlo nel suo utilizzo applicativo.
Ecco alcune fondamentali motivazioni per le quali è importante condurre periodiche tarature:
- Gli strumenti che avete in uso sono inevitabilmente soggetti all’ “invecchiamento” perché sottoposti a stress di varia natura: meccanica, termica, chimica, utilizzo che provoca senza ombra di dubbio un’imprecisione nello strumento.
- Utilizzare uno strumento che non rispetti le specifiche significa poter incorrere in sanzioni e portare danno all’immagine del professionista e della sua azienda.
CON CHE FREQUENZA TARARE GLI STRUMENTI DI MISURA?
Dobbiamo considerare un aspetto importante per rispondere a questa domanda.
Esistono norme che indicano la frequenza con la quale gli strumenti di misura devono essere tarati.
Il certificato lo attesta confermandone l’idoneità.
In altri casi, il piano di qualità previsto anche dalle ISO9001 dell’azienda o professionista, definisce l’intervallo di tempo basandosi su indicazioni fornite dalle case costruttrici e su normative di settore anche se non specifiche. La periodicità più comune è quella annuale, anche se in determinate condizioni critiche come può essere per gli esplosivimetri in impianti di raffinazione si può arrivare anche a controlli giornalieri. In questo periodo, statisticamente è ridotto al minimo il rischio che uno strumento risulti non conforme, considerando che parliamo di sistemi di misura che utilizzano elettronica e sensori per le grandezze fisiche (ad esempio per una massa l’approccio potrebbe essere differente). Uno strumento non conforme, potrebbe richiedere che l’utente ripeta tutte le misure effettuate precedentemente per confermarne la validità (nel caso ci sia stata una verifica e lo strumento non conforme avesse un errore notevole si incorre anche in sanzioni)
Alcune normative danno indicazione specifiche e possono essere ritenute d’esempio per il settore, ad esempio gli strumenti FGAS fanno riferimento a norme citando la CE 1516/2007 o EN14624:2012, la quale stabilisce i requisiti standard di controllo delle perdite di apparecchiature fisse, pompe di calore etc., ma nell’articolo 6 si scrive: “i dispositivi di rilevazione dei gas (cercafughe) di cui al paragrafo 1, lettera a), sono controllati ogni 12 mesi per verificarne il corretto funzionamento. La sensibilità dei dispositivi portatili di rilevazione di gas è di almeno 5 grammi all’anno”.
Un altro esempio potrebbe essere la Normativa UNI10389 capitolo 5.3 Apparecchiatura (analizzatore di combustione): “Tali strumenti devono essere gestini, verificati e tarati periodicamente, in conformità alle istruzioni che devono essere fornite dal costruttore, in modo da garantire la riferibilità della misura ai campioni nazionali del Sistema Nazione di Taratura (SNT). In assenza di tali istruzioni, lo strumento deve essere verificato e tarato almeno una volta ogni 12 mesi”.
MAGGIORI INFORMAZIONI SULLA TARATURA DI STRUMENTI DI MISURA.
Può capitare, con l’acquisto di un nuovo prodotto, che con la fornitura sia compreso un Protocollo di Collaudo o un Certificato di Conformità.
E’ bene sapere che questi non vanno confusi con il Certificato o Rapporto di Taratura.
I primi sono documenti che vengono rilasciati dalla casa costruttrice, la quale dichiara che la linea di produzione dello strumento modello e matricola “xxx” (ove presente), rispecchia i parametri di lavoro riportati già nella scheda tecnica del prodotto.
Il Certificato di taratura viene realizzato ad hoc per ogni singolo strumento e si vanno a riportare: modello, matricola, data di emissione del documento, i campioni primari utilizzati per la comparazione e la verifica, le procedure seguite dal laboratorio, specifici valori di controllo raffrontati con il Campione e il valore di l’errore.
Quindi ponete attenzione al valore del documento che avete!
Anche se i nomi possono assomigliarsi, tra i due certificati c’è molta differenza.
Se hai dubbi su quando far tarare i tuoi strumenti di misura, scrivi al nostro Laboratorio di taratura, saremo lieti di poter esserti di supporto!
Il nostro Laboratorio è certificato ISO 9001 e ti garantisce ogni giorno eccellenza e massima qualità.
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